Non ho capito le elezioni europee
La prima newsletter dopo il David di Donatello a Sergio Ballo
(Il dibattito per le elezioni europee in un mondo dove le bandierine battono la forza di gravità. Immagine generata da DALL-E)
Vediamo se ho capito bene: presto tutta Europa parteciperà al voto più importante dell’anno. Noi cittadini europei avremo a disposizione una scelta che cambierà per sempre il nostro futuro. Ma non mi torna una cosa: se scrivo “Giorgia” nella scheda elettorale il mio voto andrà comunque ad Angelina Mango o sarà annullato e i punti andranno automaticamente a San Marino? Come diceva Mao Tse Tung: «Grande è la confusione sotto il cielo» e tu hai fatto una crasi epocale tra l’Eurovision Song Contest e le elezioni europee. La sessantottesima edizione della competizione canora a cui parteciperà anche la vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, si terrà da martedì 7 a sabato 11 maggio a Malmö, in Svezia. Mentre le elezioni europee sono un’altra cosa; anche se pure lì qualcuno rischierà di steccare.
Va bene, lo ammetto: sono messo malissimo. Manca un mese alle elezioni europee e non so niente di niente. Mi fai un riepilogo veloce ed essenziale? Tipo quelle cose di voi giornalisti chi, come, dove, cosa, quando, perché. Così poi lo salvo tra i preferiti e me lo leggo l’8 giugno, cinque minuti prima di andare al seggio elettorale. Ah, se puoi dimmi anche per quale nazione canta Mao Tse Tung? Semmai cantava, ma lasciamo perdere. Partiamo dai fondamentali: dal 6 al 9 giugno i cittadini dei ventisette Stati dell’Unione europea voteranno per eleggere i deputati che comporranno il Parlamento europeo nei prossimi cinque anni, fino al 2029. Ogni Paese ha deciso una o più date per votare. Per esempio nei Paesi Bassi si voterà giovedì 6 giugno. Mentre noi in Italia potremo farlo sabato 8 giugno dalle 14.00 alle 22.00 e domenica 9 giugno dalle 7.00 alle 23.00, presentando al proprio seggio un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale.
Ok, segnato in agenda. Quindi eleggiamo un deputato a testa? No, gli italiani potranno eleggere in tutto 76 eurodeputati (su 720). Una cifra niente male: la nostra è la terza rappresentanza più numerosa dopo Germania (96) e Francia (81). Prima di chiedere indietro la Gioconda, ti anticipo che il numero di seggi è proporzionale al numero di abitanti. E Germania e Francia sono i due Paesi più popolosi dell’Ue. Mentre Cipro, Lussemburgo e Malta eleggeranno solo sei eurodeputati a testa.
Oddio, ma 76 eurodeputati sono tantissimi. Quanti nomi devo mettere sulla scheda? Aspetta, mica devi votarli tutti tu. Alle elezioni europee l’Italia sarà divisa in cinque gigantesche circoscrizioni, ognuna comprende diverse regioni al suo interno. La circoscrizione Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia) eleggerà 20 eurodeputati, la Nord-Est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna) 15 eurodeputati, la circoscrizione Italia Centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) 15 eurodeputati, l’Italia Meridionale (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria) 18 eurodeputati. E infine l’Italia insulare, chiamata anche “Isole” (Sicilia e Sardegna) eleggerà 8 eurodeputati. Totale 76, come dicevamo prima.
Ma l’Abruzzo non è Centro Italia? No, geograficamente è al centro dell’Italia, ma storicamente ha fatto parte del Regno delle Due Sicilie e per questo è inserita nella circoscrizione Sud; ne parleremo un’altra volta quando il caso della settimana sarà il ritorno del movimento neoborbonico. Dicevamo: la legge elettorale è proporzionale, quindi i seggi sono assegnati ai partiti in base al numero di voti che ricevono. Tradotto: se un partito otterrà il 30% dei voti a livello nazionale, avrà il 30% dei 76 seggi, più o meno. Per capirci, nel 2019 la Lega ha preso il 34,26% dei voti e ha ottenuto 29 seggi, il Partito democratico 19 seggi col 22,74% dei voti e così via.
Non ho alcuna intenzione di fare il calcolo a mente, ma credo di aver capito il meccanismo. Quindi se un partito prende l’1% dei voti eleggerà l’1% dei 76 deputati? In teoria potrebbe ma c’è una regola da tenere a mente. I partiti che non otterranno almeno il 4% dei voti a livello nazionale non potranno eleggere eurodeputati e saranno esclusi dal conteggio. Quindi se un partito prenderà il 3,9% dei voti a livello nazionale sarà come non averlo votato, perché non eleggerà deputati. Qui la parola chiave è “a livello nazionale” perché non basterà andare benissimo in una delle circoscrizioni e malissimo in tutte le altre. Come è successo nel 2019 alla lista di “+Europa” a livello nazionale ha preso solo il 3,11%, non eleggendo alcun eurodeputato.
La smetti di giocare con l’abaco? La distribuzione dei seggi la lasciamo a chi ha preso più di te all’esame di Statistica all’università (ovvero il 99% della popolazione mondiale). Non ho capito cosa devo fare con la mia scheda elettorale: basta una X a caso? Nella scheda elettorale troverai i simboli dei vari partiti. Davanti a te hai due opzioni. La prima è la più semplice: fai una X sopra il simbolo del partito che vuoi votare. Stop. La seconda opzione richiede un passaggio in più: se vorrai, potrai scegliere fino a tre persone specifiche all’interno di quel partito che vorresti vedere eletti, scrivendo il nome e il cognome.
Non posso scrivere solo il nome? In teoria sì, ma te lo sconsiglio in caso di omonimia. Se ci sono due Francesco nella stessa lista, devi scrivere anche il cognome del tuo preferito, o il voto sarà annullato. Scrivendo nome e cognome vai sul sicuro. I candidati con cognomi difficili o con il rischio di omonimia spesso indicano nel manifesto delle candidature un soprannome per essere riconoscibili. Per esempio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, unica leader dei 27 Stati membri a presentarsi alle Europee, ha chiesto ai suoi elettori di scrivere nelle preferenze solo il suo nome: “Giorgia”. Per evitare problemi nel manifesto delle candidature (quello che si appende ai seggi coi nomi di tutti i candidati), ha fatto scrivere: “Giorgia Meloni detta Giorgia”. Ma secondo me in un caso rischia di veder annullate molte schede.
In quale? Nella circoscrizione Nord Ovest si presenta anche Giorgia Allario per il Movimento 5 Stelle. Sono sicuro che i rappresentanti di lista del M5S contesteranno il risultato di molte schede con scritto solo “Giorgia”, chiedendo ai presidenti di seggio di annullare il voto. In teoria la X su Fratelli d’Italia dovrebbe convalidare il voto, ma Meloni ha preso un bel rischio con questa iniziativa. Sapendo di rimanere al Governo in ogni caso, il suo obiettivo è personalizzare il voto per rafforzare la sua popolarità. Per non crearsi problemi non c’è neanche un’altra candidata di nome Giorgia nelle liste di Fratelli d’Italia. Anche se sono convinto che Giorgio Gori del Partito democratico (Nord-Ovest) e Giorgio Silli di Forza Italia (Italia Centrale) un pensierino l’hanno fatto. Anche se il premio soprannome più divertente lo vince Edmondo Tamajo.
Perché? Il candidato di Forza Italia nella Circoscrizione Isole ha inserito questo nome nei manifesti: “Edmondo Tamajo detto Tamaio detto Di Maio detto Edy detto Edi detto Eddy”. Per non sbagliare ha messo tutte le combinazioni. Un genio politico. Al secondo posto “Giuliana Fiertler detta Firtler, detta Fitler”, al terzo “Massimiliano Giammusso Detto Massi Detto Musso”
(L’intelligenza artificiale ha previsto un altro problema per l’annullamento: l’ortografia. Immagine generata da DALL-E)
Ok, ricapitoliamo: se voglio, mi basta mettere una X sul simbolo. Oppure posso scrivere fino a tre nomi dei candidati del partito che ho votato, scrivendo il nome e cognome. Tutto giusto, ma c’è una regola da rispettare: se dai più di una preferenza almeno uno dei candidati dovrà avere un genere diverso per evitare che il voto venga annullato. Non puoi scrivere solo nomi di uomini o solo nomi donne. Quindi, se vuoi votare per due uomini, devi anche votare per una donna, e viceversa.
Maremma, sembra il modulo per entrare nella Nasa. Ok, se do tre preferenze almeno una deve essere di un genere diverso. Altri comandi, sua signoria? Le regole non le faccio io, ma ti consiglio di evitare un altro errore comune. Non puoi fare il voto disgiunto: barrare il simbolo di un partito e poi scrivere le preferenze di candidati di un altro partito. Per esempio non puoi scrivere “Matteo Renzi” e poi barrare il simbolo del Partito democratico.
Se Sigmund Freud fosse nato a Firenze, secondo me avrebbe votato così. E se volessi solo mettere la X sopra il simbolo di un partito senza preferenze? Il mio voto andrebbe al primo della lista? No, il voto andrebbe solo al partito. Anche se in questa campagna elettorale avranno più visibilità, i candidati messi primi nelle varie liste non godranno di un trattamento di favore.
Ma in tutto questo a che servono le preferenze? Quando alla fine saranno distribuiti i seggi ai partiti in proporzione ai voti ottenuti, bisognerà poi assegnarli ai candidati più votati di ciascuna lista.
Aspetta, prima hai scritto “partiti”, poi “liste”, che cavolo di simboli mi troverò nella scheda elettorale? Hai ragione, ho usato pigramente il termine “partiti” perché in queste elezioni europee non si possono presentare le coalizioni come alle elezioni nazionali. Quindi nella scheda elettorale troverai separati il simbolo della Lega, di Forza Italia, del Movimento 5 Stelle e via dicendo. Però il termine tecnico è “lista” perché in alcuni casi, i piccoli partiti si sono uniti in un unico raggruppamento per superare la soglia del 4%. Per esempio Italia Viva e +Europa, che sono due partiti diversi, anche se simili nell’elettorato, si sono uniti creando una lista speciale per le elezioni europee chiamata “Stati Uniti d’Europa”.
Hai citato un po’ di partiti (o liste, sì ho capito): quali troverò nella scheda elettorale? Troverai in tutto otto liste. Vado in ordine alfabetico: Alleanza Verdi Sinistra, Azione, Forza Italia – Noi Moderati, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Stati Uniti d’Europa.
Non ho capito una cosa: i 76 eurodeputati italiani che eleggeremo al Parlamento europeo non saranno tutti dello stesso partito. Come faranno poi a mettersi d’accordo per votare? Per non parlare di tutti i singoli altri partiti degli altri 27 Stati membri? Non rischiamo il caos? No, perché dopo il voto i singoli partiti italiani al Parlamento europeo entreranno in grandi raggruppamenti divisi per affinità politiche. Ciascun eurogruppo rappresenta una certa tendenza politica. Il regolamento del Parlamento europeo spinge appositamente i singoli partiti a entrare negli eurogruppi proprio per cercare di rendere meno caotiche le votazioni. I partiti che non trovano la loro famiglia politica finiscono nei “Non Iscritti”, una specie di gruppo misto con pochi finanziamenti e limitazioni al voto e ai lavori parlamentari.
E quali sono questi eurogruppi. Cioè dove finirà in Parlamento il partito che voterò alle elezioni dell’8 e 9 giugno? Storicamente ci sono sette grandi famiglie politiche europee, chiamate in gergo giornalistico “eurogruppi”. Il più numeroso è il Partito popolare europeo (Ppe) di centrodestra, di cui fa parte Forza Italia. Poi c’è l’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D) di centrosinistra, di cui fa parte il Partito democratico. Poi ci sono i Conservatori e Riformisti Europei (ECR), raggruppamento di destra che sostiene politiche più conservatrici del Ppe, di cui fa parte Fratelli d’Italia. Segue il gruppo Identità e Democrazia che riunisce i partiti sovranisti di destra, tra cui la Lega. Mentre il gruppo Verdi/Alleanza libera europea unisce i partiti ambientalisti e il Gruppo della Sinistra (Gue) non ha bisogno di spiegazioni. Infine Renew Europe di centro liberaldemocratico di cui fanno parte sia Azione che i partiti della lista “Stati Uniti d’Europa” (+Europa e Italia Viva), anche se si presentano divisi alle elezioni finiranno nello stesso raggruppamento. Se supereranno il 4%.
E il Movimento 5 Stelle? In questa legislatura ha fatto parte dei Non Iscritti ma ha cercato di entrare prima nei Verdi e poi nei Socialisti&Democratici. Il Pd però non ha alcuna intenzione al momento di far entrare il M5S nel suo eurogruppo perché diminuirebbe il suo potere di rappresentanza nazionale di quell’area politica
(Il Parlamento europeo secondo l’IA. Assomiglia di più alla sede di Bruxelles, ma la parte in alto sembra più la sede di Fatima)
Apprezzo l’elenco, però mi fai capire chi comanda? Non è facile rispondere per il futuro. Ti posso dire com’è andata nell’ultima legislatura dove nel Parlamento europeo c’è stata una maggioranza più o meno coesa formata da Ppe, Renew Europe e S&D. Una grande coalizione che spesso su temi singoli ha avuto le sue divisioni, ma che nel complesso ha indirizzato i lavori del Parlamento europeo in un certo modo, con il contributo iniziale dei Verdi, anche se poi è andato a scemare nel tempo. Quindi negli ultimi cinque anni nel Parlamento europeo è come se avessero governato insieme Forza Italia, Pd, Italia Viva, Azione, +Europa. Mentre sia Fratelli d’Italia che la Lega sono rimasti all’opposizione. Il M5S invece pur rimanendo fuori da tutto ha votato in molti casi con la maggioranza, compresa la nomina della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel 2019.
E perché nessuno me l’ha detto finora? Cinque anni fa in Italia la Lega ha stravinto le elezioni europee e poi non ha comandato al Parlamento europeo? Sì, perché votano contemporaneamente ventisette stati membri e oltre quattrocento milioni di elettori. A vincere è la macrotendenza, non l’exploit di un partito singolo. In un’altra newsletter abbiamo parlato di come in realtà il risultato delle elezioni europee abbia più ricadute sulla tenuta del governo in carica che nei lavori del Parlamento europeo. Dalla nostra classe politica viene visto come un sondaggione.
Quindi se Meloni vincesse le elezioni europee rimarrebbe fuori come Salvini nel 2019-2024? Non per forza. Finora il Parlamento europeo si è appoggiato su una ampia maggioranza di popolari, socialisti e liberali, ma l’obiettivo di Giorgia Meloni è quello di spostare a destra la coalizione, escludendo i socialisti. Il suo sogno sarebbe un governo Ppe-Ecr, ovvero Forza Italia e Fratelli d’Italia, e se proprio servono anche i sovranisti di Identità e democrazia (Lega), con un appoggio esterno dei liberali, ma solo in caso di necessità. Al momento questa è fantapolitica perché Ecr non è così forte in tutti gli Stati membri. Il rischio per Meloni è che per governare nella maggioranza del Parlamento europeo debba accettare la presenza dei socialisti.
Al momento cosa dicono i sondaggi europei? Secondo la piattaforma Europe Elects al primo posto c’è il Ppe con 183 voti, seguito dai socialisti a 140, e liberali a 86, gli stessi seggi dei Conservatori di Meloni. Subito dietro Identità e Democrazia (Salvini, ma anche il Rassemblement National di Marine Le Pen e Alternative für Deutschland) a 84. Seguono a grande distanza Verdi a 48 e la sinistra a 44. Quel che resta sono i 48 dei Non Iscritti, anche se potrebbero entrare dopo il voto nei vari eurogruppi.
Mi traduci questi numeri in potere? La maggioranza assoluta (metà dei voti + 1) di 720 è 361 e serve quella per approvare senza patemi le norme. Al momento popolari, socialisti e liberali superano ampiamente questo numero magico, arrivando a 409 voti. Non avrebbero quindi bisogno dei Conservatori di Meloni che rimarrebbe fuori. Se si unissero Ppe, Conservatori e Identità e democrazia (quindi Tajani, Meloni, Salvini) la coalizione di solo centrodestra arriverebbe a 353: meno 8 voti alla maggioranza assoluta. Per governare dovrebbero cercare tra i Non Iscritti. Non impossibile, ma al momento improbabile.
Hai detto che le elezioni europee contano molto a livello nazionale, al momento chi vincerebbe dei nostri partiti? Fratelli d’Italia potrebbe ottenere 24 seggi, il Partito democratico 17, il Movimento 5 Stelle 16, Forza Italia 7, così come la Lega. L’Alleanza Verdi/Sinistra ne otterrebbero 2. Al momento solo la lista “Stati Uniti d’Europa” potrebbe superare il 4% e ottenere un deputato.
Ma che poteri hanno gli eurodeputati? Ha senso votare? Sì, perché il Parlamento europeo approva le norme che regolano tanti aspetti della vita dei cittadini dell’Unione europea. Otto leggi in Italia su dieci derivano da ciò che viene regolamentato dalle istituzioni europee. Pensa che il Parlamento europeo e il Consiglio (l’organo che riunisce i ministri dei governi nazionali) funzionano come la Camera o il Senato: si rimbalzano la norma come in una partita di ping pong a colpi di emendamenti fin quando non approvano lo stesso testo. Quindi hanno entrambi la stessa importanza. Poi lo fanno in una maniera abbastanza complicata che ora non ti spiego perché meriterebbe una newsletter a parte.
Dimmi almeno due poteri che mi posso giocare per convincere altri a votare. Il Parlamento europeo stabilisce il bilancio annuale dell’UE insieme al Consiglio Ue e non è un potere da poco, perché sono tanti i fondi europei che influenzano la nostra vita quotidiana. Gli eurodeputati hanno anche il potere di approvare o respingere il presidente della Commissione e i vari commissari. Sarà interessante capire chi sarà il nome scelto dai ventisette leader europei per guidare la Commissione e sarà ancora più interessante capire chi la (o lo) voterà al Parlamento europeo. E come si posizioneranno i partiti italiani.
Dove andranno poi gli eurodeputati a votare? A Bruxelles? Strasburgo? Non ricordo mai dove stanno precisamente. La sede ufficiale del Parlamento europeo è a Strasburgo, in Francia, dove una volta al mese si riuniscono gli eurodeputati in una sessione speciale. Il Parlamento Ue ha altre due sedi, una a Bruxelles, la capitale del Belgio, dove si riuniscono alcune sedute speciali e soprattutto le commissioni parlamentari, fondamentali perché è lì che vengono discusse le norme prima del voto in Aula. La terza sede è in Lussemburgo, ma non viene mai citata perché lì si trova la parte amministrativa che organizza la logistica delle sedute plenarie nelle altre due città: il Segretariato generale.
Gli studenti fuorisede possono votare? Sì, possono votare nella città dove studiano ma solo se ci vivono da almeno tre mesi. Entro il 5 maggio devono inviare questo modulo al proprio Comune di residenza, scrivendo l’indirizzo del proprio domicilio temporaneo, una e-mail, la tessera elettorale, un documento di riconoscimento e la prova che si è iscritti a un’università o scuola di specializzazione. E qui si aprono due scenari. Se il comune dove si studia è nella stessa macro circoscrizione di quello di residenza tutto liscio. Quindi una ragazza di Perugia che studia a Roma può votare nella capitale. Mentre se i due comuni sono in due macrocircoscrizioni diverse, la studentessa fuorisede dovrà votare in un luogo speciale nel capoluogo della regione in cui studia. Quindi se la ragazza di Perugia studia a Bergamo dovrà votare in un luogo apposito a Milano.
E se volessi vedermi il concerto di Billie Eilish a Bologna l’8 giugno? Potrei votare online? O per posta? O dando la procura a qualcuno di cui mi fido? No, no e no. In Italia non puoi votare in questi tre modi. Devi andare per forza nel seggio indicato nella tua tessera elettorale. Ci sono alcune eccezioni, ma non è il tuo caso. Possono votare in sezioni diverse dalla propria i vigili del fuoco, agenti di polizia, militari o persone affette da una infermità o disabilità che impedisce di allontanarsi dall’abitazione. Mi dispiace, al massimo puoi andare a votare il 9 giugno.
Il 9 giugno ci sarà Ed Sheeran a Lucca. Vabbé, troverò il modo. Non ti chiedo i programmi perché la newsletter è già lunga, cerco da solo i candidati. Non c’è bisogno: ecco qui la lista completa. Nei prossimi numeri, quando avremo tutti i programmi, forse farò una puntata speciale solo sui temi della campagna elettorale e le dichiarazioni dei candidati più importanti. Magari dopo il duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Nessuna delle due andrà a fare l’eurodeputata a Bruxelles, rinunciando al ruolo che ricoprono ora. Il loro è uno scontro per capire il termometro politico del loro gradimento.
(Tutti i candidati in corsa al Parlamento europeo. La mia simpatia va al terzo da sinistra che tra poco cadrà sicuramente. Immagine generata da DALL-E)
NORD-EST
(Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto)
Alleanza Verdi Sinistra. Cristina Guarda Domenico Lucano detto Mimmo Brigitte Foppa Nicola Dall’Olio Jessica Veronica Cugini Alessandro Franceschini Francesca Caprini Stefano Dall’Agata Alessandra Filippi Giulia Giorgi Alessandra Mion Emanuel Oian Jessica Todaro detta Jessica Todaro Bellinati Paolo Trande Francesco Gonella
Azione. Carlo Calenda Elena Bonetti Federico Pizzarotti Lara Bisin Mario Raffaelli Stefania Cargioli Giovanni Poggiali Silvia Fattore Carlo Pasqualetto Valeriana Maria Masperi Riccardo Mortandello Giuditta Righetti Paul Köllensperger detto Paul Federica Sabbati Umberto Costantini
Forza Italia – Noi Moderati. Antonio Tajani Sandra Savino Flavio Tosi Matteo Gazzini Rosaria Tassinari Cristina Andretta Giampiero Avruscio Antonio Cenini Detto Cenno Francesco Coppi Arianna Corroppoli Isabella Dotto Bruno Molea Deborah Onisto Antonio Platis Alessandra Servidor
Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni detta Giorgia, Sergio Antonio Berlato, Alessia Ambrosi, Antonella Argenti, Silvia Bolla Stefano Cavedagna detto Cavedania, Alessandro Ciriani, Elena Donazzan, Guglielmo Garagnani, Valeria Mantovan, Maddalena Morgante, Anna Olivetti, Lucas Pavanetto, Daniele Polato, Piergiacomo Sibiano detto PigaI
Lega. Paolo Borchia Elena Lizzi Alessandra Basso Rosanna Conte Anna Cisint Stefano Bargi Roberta Conti Arianna Lazzarini Alessandro Manera Morena Martini Emiliano Occhi Roberto Paccher Roberto Pizzoli Roberto Vannacci Stefano Zannier
Movimento 5 Stelle. Sabrina Pignedoli Ugo Biggeri Martina Pluda Cinzia Morsiani Paola Gori Maria Angela Ferri Giacomo Zattini Paolo Bernini Mohamad Kamel Malak Stefania Braghetta Rada Bolognesi Fulvia Panza Diego Nicolini Andrea Bardin Cesidio Antidormi
Partito Democratico. Stefano Bonaccini Annalisa Corrado Ivan Pedretti Elisabetta Gualmini Alessandro Zan Alessandra Moretti Sara Vito Sara Ferrari Antonio Mumolo Giuditta Pini Marcello Saltarelli Silvia Panini Lorenzo Gennari Paola Gazzolo Andrea Zanoni
Stati Uniti d’Europa. Graham Robert Watson Antonella Soldo Giulia Pigoni Davide Bendinelli Gabriella Chiellino Muharem Saljihu detto Marco Maria Laura Moretti Giorgio Pasetto Francesco Bragagni Marina Sorina Luigi Giordani Fabio Valcanover Aurora Pezzuto Nicola Cesari Kateryna Shmorhav detta Katya
NORD OVEST
(Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia)
Alleanza Verdi Sinistra. Ilaria Salis Ignazio Roberto Maria Marino Massimiliano Smeriglio Benedetta Scuderi Domenico Lucano detto Mimmo Giovanni Mori Arianna Bettin Mario Salomone Andrea John Dejanaz Stefano Apuzzo Andrea Cegna Daniele Cicala Simona Cosso Angela Fedi Erica Innisi Simona Merisi Chiara Minelli, Suad Omar Sheikh Esahaq detta Su, Jessica Todaro detta Jessica Todaro Bellinati Giorgio Vacchiano
Azione. Elena Bonetti Giuseppe Zollino Mariapia Abbracchio detta Mapy Alessandro Tommasi detto Sandro Caterina Avanza detta Caterina detta Cate Cuno Jakob Tarfusser detto Cuno Daniela Di Cosmo Daniele Nahum Simonetta Fiaccadori Leonardo Lotto Antonella Girardi Federico Giacobbe Cristina Lodi Riccardo De Giorgi Marina Lombardi Salvatore Carrara Laura Marchini Giovanni Barosini Federica Valcauda Carlo Calenda
Forza Italia – Noi Moderati. Antonio Tajani Letizia Maria Brichetto Arnaboldi detta Letizia Moratti Paolo Damilano Massimiliano Salini Stefania Zambelli Andrea Costa Roberto Cota, Laura D’Incalci detta Dincalci, Firial Cherima Fteita Gustavo Gili Luigi Grillo Clara Marta Laura Menardi Dina Nobili Matteo Passoni Silvia Piani Claudia Porchietto Marco Giovanni Reguzzoni Beatrice Rizzi Giuseppe Andrea Romeo
Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni Detta Giorgia Carlo Fidanza Vincenzo Amich Patrizia Baffi Stefano Balleari Federica Barbero Marco Colombo Giovanni Crosetto Pietro Fiocchi Eleonora Frigerio Franco Giancarlo Giovanna Giolitti Paolo Inselvini Lara Magoni Mario Mantovani Elena Nai Federica Picchi Vincenzo Sofo Antonella Tosi Mariateresa Vivaldini
Lega. Silvia Sardone Alessandro Panza Francesco Bruzzone Isabella Tovaglieri Gianna Gancia Angelo Ciocca Oscar Lancini Simona Bordonali Alessia Borroni Eraldo Botta Marco Cozzi Alessandro Fermi Dino Ganelli Elena Lucchini Giovanni Malanchini Cristina Patelli Lorenza Rosso Astrid Sento Silvana Snider Roberto Vannacci
Movimento 5 Stelle. Maria Angela Danzì Gaetano Pedullà Antonella Pepe Sean Sacco Ester Luisa Lanfranchi Giorgia Allario Daniela Gobbo Simone Verni Paola Mazzola Elena Calogero Isabella Parini Fabio Romano Carolina Sala Luca Colombo Fabio Aleotti Mariangela Sturaro Denis Nunga Lodi Claudio Volpe Jean François Camille Boudard Fabrizio Bertolami
Partito Democratico. Cecilia Strada Brando Benifei Irene Tinagli Alessandro Zan Antonella Parigi Giorgio Gori Eleonora Evi Pierfrancesco Maran Patrizia Toia Davide Mattiello Elena Accossato Emanuele Fiano Monica Romano Fulvio Centoz Lucia Artusi Fabio Pizzul Donatella Alfonso Luca Jahier Paola Giudiceandrea Fabio Bottero
Stati Uniti d’Europa. Emma Bonino Gianfranco Librandi Raffaella Paita detta Lella Marco Taradash Paolo Giovanni Micheli detto Paolo Micheli Alessandro Cecchi Paone detto Cecchi detto Pavone Patrizia De Grazia Enrica Cattaneo Nadia Gallo Maria Mikaelyan Vittorio Barazzotto Matteo Di Maio Federico Rossi Simona Emanuela Anna Carolina Viola Luca Perego Davide Falteri Daria De Luca Alessandra Franzi Antonella Soldo Matteo Renzi
CENTRO ITALIA
(Lazio, Marche, Toscana, Umbria)
Alleanza Verdi Sinistra. Ignazio Roberto Maria Marino Marilena Grassadonia Massimiliano Smeriglio Luca Boccoli Francesca Arca Cecilia Bassi Paola Bernasconi Luciano Conte detto Lucio Lucrezia Iurlaro Antonio Natali Christian Raimo Agnese Santarelli Sabrina Santelli Pierluigi Vossi Sergio Ulgiati
Azione. Carlo Calenda Elena Bonetti Alessio D’Amato Cristina Bibolotti Vincenzo Camporini Nataliya Kudryk Germano Craia Barbara Masini Massimo Seri Debora Pacifici Luciano Spigliantini Rossella Pera Umberto Trenta Gabriella Ga Yeng Zanzanaini Luca Pietro Ungaro
Forza Italia-Noi Moderati. Antonio Tajani Francesca Peppucci Salvatore De Meo Alessandra Mussolini Giorgio Silli Marco Baldassarri Rossella Chiusaroli detta Ros Graziella Ciriaci Valentina Corsetti Maria Chiara Fazio detta Chiara Fazio Jacopo Maria Ferri Alessandro Ghinelli Lorenzo Grassini Tiziana Pepe Esposito detta Pepe Renata Polverini
Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni detta Giorgia Nicola Procaccini Carla Cappiello Francesco Carducci Artenisio detto Carducci Dorina Casadei Carlo Ciccioli Civita Di Russo detta Civita Mario Pellegrini Anita Privitera Maria Veronica Rossi Antonella Sberna Marco Squarta Francesco Torselli Stefano Tozzi Manuel Vescovi
Lega. Roberto Vannacci Susanna Ceccardi Claudio Borghi Anna Cinzia Bonfrisco Mirco Carloni Valeria Alessandrini Mario Abbruzzese Davide Bordoni Franco Cardinale Laura Cartaginese Francesca Dionisi Anna Menghi Giovanna Miele Antonio Tacconi Matilde Tasselli
Movimento 5 Stelle. Carolina Morace Dario Tamburrano Gianluca Ferrara Giovanna Basile Giusy Esposito Valentina Fazio Federica Lauretti Giuliano Pacetti Stefania Volpi Sergio Romagnoli Mirella Emiliozzi Valentina Pococacio Emanuele Ceccato Luca Alloatti Stefano Cecere
Partito Democratico. Elly Schlein Nicola Zingaretti Camilla Laureti Marco Tarquinio Beatrice Covassi Dario Nardella Daniela Rondinelli Matteo Ricci Elena Improta Humberto Insolera Alessia Morani Marco Pacciotti Teresa Bartoli Antonio Mazzeo Michele Franchi
Stati Uniti d’Europa. Giovanni Domenico Caiazza detto Giandomenico Caiazza Emma Bonino Marietta Tidei Eric Mauritin Jozsef Emanuela Pistoia Rosa Maria Di Giorgi Olga Surinova Gerardo Stefanelli detto Stefano Gianluca Carlo Misuraca Silvia Bertolucci Manuela Albertella Giuseppina Bonaviri Francesco Cappelletti Tiziano Busca Matteo Renzi
ITALIA MERIDIONALE - SUD
(Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia)
Alleanza Verdi Sinistra. Domenico Lucano Detto Mimmo, Rosa D’Amato Francesco Emilio Borrelli Anna Grazia Maraschio Souzan Fatayer Detta Susan Fabio Armano Fedele Cannerozzi Natale Cuccurese Maria Pia Funaro Giovanni Germano Francesca Imperatore Alessandra Mariano Anna Orabona Giulia Persico Gerardo Pontecorvo Valeria Spinelli Rosario Ternullo Sergio Ulgiati
Azione. Carlo Calenda Elena Bonetti Marcello Pittella Ramona Calafiore Luigi Casciello Carmela Craca Francesco De Nisi Libera D’Amelio Giuseppe Ferrandino Paola Fanfarillo Manganiello Dario Galantino Danila Iacovelli Valerio Poti Lucia Iodice Giuseppe Rossodivita Stefania Postorivo Giuseppe Sommese Barbara Preziosi
Forza Italia – Noi Moderati. Antonio Tajani Isabella Adinolfi Fulvio Martusciello Detto Fulvio Alessandra Mussolini Lucia Vuolo Detta Volo Detta Vulo Giuseppina Princi Detta Giusi Paolo Soccorso Dell’Erba Antonella Ballone Angelo Antonio D’Agostino Laura De Mola Raffaele De Rosa Eliseo Iannini Sonia Palmeri detta Sonia detta Palmieri Barbara Ricci Riccardo Rosa Alessandro Sacchi Francesca Salatiello detta Fra Marcello Vernola
Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni detta Giorgia Nicola Benedetto Ersilia Amatruda Antonio Ambrosio Marco Cerreto Nicola D’Ambrosio detto Dambrosio Luciana De Francesco Mariangela Di Biase Raffaella Docimo Ines Fruncillo Alberico Gambino Chiara Maria Gemma Giovanna Greco Elena Marrazzi Denis Domenico Nesci Michele Picaro Vittorio Sgarbi Francesco Ventola
Lega. Roberto Vannacci Simona Loizzo Valentino Grant Roberto Marti Aldo Patriciello Luigi Barone Laura Cucchiarella Giovanna Fiume Santo Gagliardi Marica Grande Francesca Magliano Filippo Mancuso Anna Carmela Minuto Carmela Rescigno Angela Russo Dante Santoro Joseph Splendido Matilde Tasselli
Movimento 5 Stelle. Pasquale Tridico Valentina Palmisano Mario Furore Maurizio Sibilio Maura Sarno Danilo Della Valle Laura De Vita Valentina Corneli Gaia Silvestri Fabio Stella Lelio Mancino Giuseppe Nunziato Belcastro Francesca Anna Ruggiero Felicia Gaudiano Annunziata Coppola Maria Anna Labarile Riccardo Di Palma Vincenzo Incampo
Partito Democratico. Lucia Annunziata Antonio Decaro Pina Picierno Sandro Ruotolo Jasmine Cristallo Francesco Forte Manola Di Pasquale Luigi Tassone Shady Alizadeh Franceso Todisco Giuseppina Paterna Nicola Campanile Annamaria Becci Massimo Schiavone Georgia Tramacere Raffaele Topo Carmela Saulino Gianmario Spada
Stati Uniti d’Europa. Vincenzo Maraio detto Enzo Manuela Zambrano Nicola Caputo Alessandrina Lonardo Mastella detta Sandra Mastella Teresa Bellanova Caterina Miraglia Alfonso Maria Gallo Emanuela Pistoia Massimiliano Stellato Stefano Mascaro Adriano Pasculli De Angelis detto Pasculli Giovanna Catacchio Giuseppe Varacalli detto Pino Filomena Greco Antonio Rubino Elenora Stomeo detta Claudia Annunziata Paese detta Nunzia Matteo Renzi
ISOLE (Sardegna e Sicilia)
Alleanza Verdi Sinistra. Leoluca Orlando Ilaria Salis Domenico Lucano detto Mimmo Cinzia Dato Emanuele Barbara Giuliana Fiertler detta Firtler, detta Fitler Francesco Muscau Stefania Pagliazzo
Azione. Carlo Calenda Sonia Alfano Gianfranco Damiani Martina Benoni Gianni Palazzolo detto Giangiacomo Rosanna Cocomero Nicola Trudu Elena Bonetti
Forza Italia. Caterina Chinnici Michele Cossa Maddalena Calia Massimo Dell’Utri Marco Falcone Bernardette Felice Grasso Margherita La Rocca Ruvolo Detta Rita Edmondo Tamajo detto Tamaio detto Di Maio detto Edy detto Edi detto Eddy
Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni detta Giorgia Salvatore Deidda detto Sasso Elvira Amata Massimiliano Giammusso Detto Massi Detto Musso Giuseppe Milazzo Ruggero Benedetto Italo Razza Giuseppa Savarino Detta Giusi Alessia Scorpo
Lega. Annalisa Tardino Roberto Vannacci Ester Bonafede Antonino Germanà Michelina Lunesu Francesca Reitano Raffaele Stancanelli Girolamo Turano
Movimento 5 Stelle. Giuseppe Antoci Cinzia Pilo Patrizio Cinque Antonella Di Prima Virginia Farruggia Matteo Porcu Antonino Randazzo Matilde Montaudo
Partito Democratico. Elly Schlein Antonio Nicita Lidia Tilotta Pietro Bartolo Angela Quaquero Giuseppe Lupo Maria Flavia Timbro Giuseppe Belvisi
Stati Uniti d’Europa. Rita Bernardini Francesco Concetto Calanna Fabrizio Micari Valentina Falletta Pietrina Putzolu Luca Ballatore Carola Politi Matteo Renzi