(Immagine generata da OpenAI's DALL-E)
Mani in alto, questa è una newsletter! Scusami, non ho resistito. Parlano tutti del deputato pistolero che ha sparato a Capodanno e mi sono fatto prendere la mano. Stai parlando del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, 38 anni, che è accusato di aver ferito una persona a una gamba con la sua pistola durante la notte di Capodanno in un casolare della Pro Loco di Rosazza, un borgo piemontese in provincia di Biella. La festa al casolare di Rosazza è stata organizzata da Francesca Delmastro Delle Vedove, sindaca di Rosazza e sorella di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia, anche lui deputato di Fratelli d’Italia. In tutto c’erano sette famiglie: 35 invitati, bambini inclusi.
Non avrei mai pensato di vederti scrivere così tante volte “Rosazza”. Questo 2024 sarà pieno di sorprese. Che ci faceva Pozzolo in un borgo piemontese? Anche lui è piemontese, ma di Vercelli. Non era tra gli invitati al cenone, ma si è presentato verso l’una e mezza per salutare il suo collega Delmastro Delle Vedove.
Perché ho già sentito parlare di Delmastro Delle Vedove? Per il suo cognome così lungo? Ne abbiamo parlato nella prima puntata di questa newsletter, quella dedicata alle pagelle dei giudici. Si è parlato molto di lui nel 2023 visto che è indagato per violazione del segreto d’ufficio. Ma non divaghiamo.
Sì è vero, il caso Cospito e il coinquilino parlamentare a Roma. Ho capito tutto: in realtà Pozzolo è un anarchico e si è vendicato di Delmastro. No, i due si conoscono da tempo perché entrambi sono stati eletti in Piemonte tra le file di Fratelli d’Italia. Pozzolo ha chiesto a Delmastro di cenare insieme a Capodanno e dopo aver ricevuto un no come risposta ha chiesto di passare a fare un saluto, dopo la mezzanotte. Ma quando è arrivato nella sala principale del casolare non c’erano né la sindaca di Rosazza, andata via col suo cane dopo il brindisi, né il sottosegretario Delmastro che era fuori a buttare la spazzatura mentre è esploso il colpo di pistola. Almeno stando alle sue dichiarazioni.
Ma perché Pozzolo aveva un’arma con sé? Perché aveva un porto d’armi speciale per “difesa personale”. Gliel’ha concesso la prefettura di Biella il 12 dicembre 2023, due settimane prima dello sparo accidentale. Pozzolo aveva già il permesso di detenere armi per uso sportivo perché pratica spesso il tiro di precisione, ma non poteva portarle con sé in pubblico, solo nel tragitto da casa al poligono. Invece col porto d’armi per difesa personale puoi portare l’arma con te dovunque.
E perché aveva ottenuto questo porto d’armi speciale? Perché ha ricevuto alcune minacce online dopo aver organizzato un evento contro il regime iraniano il 19 ottobre nella Sala “Caduti di Nassiria” del Senato con ospite Farzin Hashemi vicepresidente della Commissione esteri del Consiglio nazionale della resistenza iraniana.
Dubito che il regime degli Ayatollah avesse in mente un attentato alla Pro Loco di Rosazza. E poi il porto d’armi non permette di sparare a chi vuoi. Quella è la “licenza di uccidere”, ma c’è solo nei film di James Bond.
E nei romanzi di Ian Fleming, che sono altrettanto belli. Però Bond ha una Walther PPK, mentre ho letto in giro che Pozzolo avrebbe sparato con una calibro 22, che vuole dire? L’arma è una North American Arms LR22: è una minirevolver e sta sul palmo di una mano. Costa tra i 380 e i 450 euro ed è scelta spesso per la difesa personale perché non fa molto rumore e non ha un grande rinculo, il che la rende facile da usare per imparare a sparare. La sigla "LR22" sta per Long Rifle 22, cioè un’arma progettata per sparare proiettili di quel particolare diametro: 0.22 pollici, circa 5.6 mm. Da qui l’espressione “calibro 22” (pollici). Certo fa meno effetto dire “calibro 5 millimetri”. In casa Pozzolo aveva in tutto sei armi (quattro carabine e un’altra pistola). Tutto l’arsenale è stato sequestrato dopo l’incidente, compresi i proiettili. E la procura di Biella ha revocato il porto d’armi.
Non abbiamo parlato della vera vittima di questa vicenda: chi è il tipo ferito alla coscia dallo sparo? Si chiama Luca Campana, ha 31 anni, fa l’elettricista ed è di Candelo un paesino a 21 km da Rosazza. Il 4 gennaio si è presentato al pubblico ministero Francesca Raineri a Biella e ha sporto querela contro Pozzolo. Intervistato dal Corriere della Sera ha detto di averlo fatto quattro giorni dopo il ferimento «perché io sono un operaio e lui un politico».
Eccolo là, un altro in cerca di soldi facili. Chi ci assicura che non sia un mitomane? Campana non era alla festa per caso: è il marito della figlia di Pablito Morello, l’agente a capo della scorta di Andrea Delmastro Delle Vedove. Quindi stava passando il Capodanno in famiglia, più o meno. Inoltre c’è una testimonianza pubblica di una terza persona. Un agente di polizia penitenziaria che era presente alla cena ha raccontato a Repubblica la dinamica dell’incidente. «Era circa l’una e mezza. La cena era finita. Avevamo già sparecchiato quando è arrivato Pozzolo. Era allegro. Ha tirato fuori la pistola dal taschino per mostrarla ai presenti. Un gesto superficiale, assolutamente immotivato, una follia. In un secondo è partito il colpo, uno solo, che purtroppo ha colpito quel ragazzo alla coscia. Abbiamo chiamato subito i soccorsi, l’ambulanza».
Due testimonianze non fanno una prova. Anche perché magari la pistola può essere stata maneggiata da altri. Qual è la versione di Pozzolo? Ha detto che l’arma gli è scivolata per sbaglio a terra dalla tasca e Campana si è sparato maldestramente da solo nel tentativo di recuperare la pistola dal pavimento. Purtroppo non abbiamo prove sufficienti e dobbiamo basarci sulle testimonianze dei presenti. Può anche darsi che sia stato un altro agente della scorta a maneggiare in modo maldestro la pistola. Ma ammettendo che questa versione fosse vera, in ogni caso ci sarebbe una condotta scorretta di Pozzolo. Perché c’era un proiettile inserito? Perché l’arma era pronta per essere usata con il cosiddetto “cane” della pistola armato? Si sentiva davvero così in pericolo la notte di Capodanno in un casolare a Rosazza? C’è anche un altro dettaglio da non sottovalutare.
Quale? I carabinieri arrivati al casolare poco dopo lo sparo hanno chiesto a Pozzolo di fare subito l’esame dello “Stub”. Ma il deputato si è rifiutato di farlo sul momento e di consegnare i vestiti che indossava quella sera, invocando l’immunità parlamentare. L’esame lo ha fatto solo sei ore dopo, in caserma. In sei ore molte tracce possono sparire, anche involontariamente.
Anche io potrei invocare l’immunità parlamentare per evitare un esame che si chiama “Stub”. Di cosa si tratta? È l’esame per trovare le tracce di polvere da sparo. Il Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma sta analizzando due campioni di tamponi adesivi (gli “stub”) prelevati dalle mani e dagli abiti di Pozzolo. Se il deputato dice la verità, gli agenti della scientifica non troveranno la presenza simultanea di particelle di piombo, antimonio e bario. Ma questo esame rischia di non essere attendibile perché è avvenuto diverse ore dopo lo sparo. E soprattutto è stato fatto solo a Pozzolo e non ad altre persone vicine a lui al momento dello sparo. Bisognerà aspettare qualche giorno.
(Immagine generata da OpenAI's DALL-E. I RIS di Parma me li ricordavo diversi.)
Aspettando Godot, concediamoci una domanda esistenzialista: perché Pozzolo dovrebbe mentire su come è andata la vicenda? Forse perché sa che questo evento potrebbe segnare la fine della sua carriera politica. Non a caso il 4 gennaio la presidente del Consiglio Meloni ha annunciato pubblicamente la sua sospensione e il deferimento al collegio garanzia e probiviri di Fratelli d’Italia per il suo comportamento.
Garanzia l’ho capito, ma probiviri? Gli faranno un interrogatorio? Il collegio dei probiviri è un organo interno di molti partiti politici italiani, incluso Fratelli d’Italia. Ha il compito di garantire il rispetto dello statuto e delle regole interne del partito, intervenendo in casi di dispute o comportamenti non conformi da parte dei membri. è una sorta di organo giustizia interna.
Ok, basta col latinorum. Cosa rischia? Al momento la Procura di Biella lo sta indagando per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Il massimo cumulativo teorico è di 4 anni e un mese, ma la pena effettiva dipenderà dalle circostanze specifiche del caso. Anche perché lo stesso Campana ha detto che a Pozzolo il colpo di pistola è partito per errore.
Dovrà dimettersi? Pozzolo ha detto: «Non lascerò il mio incarico in ogni caso, anche se la sospensione verrà attuata. Sono lì perché i cittadini mi hanno voluto. Sono pronto a riprendere le mie battaglie».
Ma perché il suo partito lo ha scaricato così in fretta? Azzardo tre ipotesi: primo, non è un deputato fondamentale per Fratelli d’Italia che è ampiamente il primo partito alla Camera. Secondo, nel partito sanno che probabilmente è stato lui a sparare e non vogliono aggiungere un altro scandalo indifendibile alla lunga lista degli ultimi mesi. Terzo, Pozzolo ha già fatto diversi scivoloni in passato nella sua breve carriera politica, come ha ricordato in un’intervista al Foglio Gianfranco Fini, l’ex segretario di Alleanza Nazionale, storico partito della destra italiana in cui militava anche Giorgia Meloni, prima di fondare Fratelli d’Italia.
Cosa ha detto? “Quando ero presidente di An, lo allontanammo, senza nemmeno espellerlo, dalla federazione di Vercelli (Pozzolo è stato dal 2002 al 2007 vicepresidente provinciale di Azione Giovani, organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale) perché era un violento estremista verbale. Il suo caso non finì sulla mia scrivania, ma se ne occupò Donato Lamorte, capo della mia segreteria politica. Capimmo che era un balengo, come si dice in Piemonte, e lo accompagnammo alla porta: via, andare”. Pozzolo poi si è candidato con la Lega e nel 2009 è diventato consigliere comunale a Vercelli, sua città natale. Nel 2012 però ha lasciato anche la Lega dopo essere stato sospeso su iniziativa del collega Gianluca Buonanno, storico eurodeputato leghista.
Ma quel Buonanno che aveva sventolato una spigola alla Camera contro Laura Boldrini e ha indossato una maschera di Angela Merkel al Parlamento europeo? Sì, proprio lui, Gianluca Buonanno, deceduto in un incidente stradale nel 2016. Nel 2011 ha firmato una sospensione di sette mesi nei confronti di Pozzolo a causa della sua “indegnità politica e morale".
Scaricato da Fini, sospeso da Buonanno, e poi riabilitato da Meloni? Nel 2012 è entrato in Fratelli d’Italia come portavoce per la provincia di Vercelli. Dopo sette anni è diventato assessore alle politiche giovanili, sempre a Vercelli nella giunta di Andrea Corsaro. Nel 2023 si è dimesso dopo una serie di polemiche nate da un suo attacco contro il giornalista Gad Lerner invitato alle celebrazioni del 25 aprile nella città piemontese. Si è fatto conoscere anche per le sue controverse posizioni no vax e diversi giornalisti hanno ripescato un suo vecchio tweet (ora rimosso) del 2015 in cui commentando la strage di Roseburg (Oregon) in cui furono uccise nove persone scrisse: “Per Obama è sempre colpa delle armi. Eppure io non ho mai visto una pistola sparare da sola. #progun”.
Pure profeta. Dopo tanta (travagliata) politica locale com’è finito in Parlamento? Ha sfruttato il grande successo elettorale di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni nazionali ed è stato eletto alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale del Piemonte 2. Al momento fa ancora parte della Commissione Affari esteri e comunitari.
Delmastro non risponde al telefono, Meloni lo ha scaricato pubblicamente, Fini ha ricordato i suoi scheletri nell’armadio. C’è qualcuno che vuole bene a questo povero Pozzolo? Andrea Corsaro, il sindaco di Vercelli che lo aveva nominato assessore ed è il suo padrino di battesimo. Ora sarà anche il suo avvocato perché Pozzolo lo ha incaricato della sua difesa in un eventuale processo.
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